21 October 2010 - 26 June 2011
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TERRE VULNERABILI
Dal 21/10/2010 al 26/6/2011
Tema della mostra
Si tratta di riconoscere il concetto di vulnerabilità dal punto di vista
fisico e morale accogliendolo come centro positivo e vitale.
Vulnerabilità e’ quella singolare capacità empatica che permette a tutti
gli esseri umani di riconoscere ed accettare la propria responsabilità
etica verso l'altro, verso la comunità e verso l'ambiente.
Un progetto in evoluzione, germinativo e organico, che cresce nel tempo
della sua vita espositiva permettendo al pubblico di prendersi cura del
luogo stesso e della mostra e agli artisti di continuare a crescerlo e a
nutrirlo. In questo modo i diversi soggetti si renderanno responsabili
della sua cura e del suo stesso stare in vita.
Il progetto non si esaurisce soltanto nel traguardo di una mostra ma
inizia e si sviluppa attraverso un processo che comprende una serie di
incontri con gli artisti coinvolti per creare insieme una nuova modalità
di condivisione dell’evento stesso. La vulnerabilità si esprime così
non soltanto nelle opere ma anche in questa modalità curatoriale basata
soprattutto sul mutuo riconoscimento, sulla condivisione e
collaborazione tra gli artisti che necessariamente porterà a vivere
esperienze inaspettate.
Le varie fasi in cui si articola la mostra sono anche il risultato degli
incontri collegiali con gli artisti che si sono tenuti a Milano a
partire da settembre 2009 e che hanno accompagnato con cadenza mensile
la discussione e lo sviluppo processuale della mostra.
Il progetto vuole inoltre, indicare una nuovo sguardo e un nuovo
linguaggio nel momento in cui il pianeta e il sistema politico che ci
governa dà importanti segni di cedimento. Terre vulnerabili affida cosi’
il suo statement politico e etico all’opera di due Maestri come Ermanno
Olmi e Yona Friedman. Un regista e un architetto che hanno saputo
indicare attraverso la propria opera la riflessione sopra uno sguardo
che ci insegna a perderci per trovare una nuova strada, a "ritornare ad
avere memoria perchè senza memoria non c’è futuro e senza senso del
limite la terra madre si ribella” (Carlo Petrini).
Struttura e vita del progetto
L'idea è che l'opera di ogni artista non si cristallizzi a inaugurazione
finita, ma che continui a crescere e a evolversi lungo tutto il periodo
del progetto con aggiunte, correzioni, dialoghi con gli altri artisti
invitati e con il pubblico. In questo modo i diversi soggetti si
renderanno responsabili della sua cura e del suo stesso stare in vita.
Il progetto, a cui parteciperanno 30 artisti internazionali, sarà
cadenzato da attività inaugurative (4 quarti come le fasi lunari). Tutti
gli artisti parteciperanno in modo continuativo alle diverse fasi
dell'evento, vale a dire che ogni nuova fase che s'inaugura dovrà
innestarsi su quella precedente, che non viene annullata ma "sommata”
all’altra. In questo modo si rende il progetto "vivo”, nel senso che
prosegue al di là della singola inaugurazione: uno dei tasselli di un
progetto più ampio e costantemente in movimento verso "qualcos’altro”.
Artisti coinvolti:
Ackroyd & Harvey / Mario Airò / Stefano Arienti / Massimo Bartolini /
Stefano Boccalini / Ludovica Carbotta / Alice Cattaneo / Elisabetta Di
Maggio / Rä di Martino / Bruna Esposito / Yona Friedman / Carlos
Garaicoa / Alberto Garutti / Gelitin / Mona Hatoum / Invernomuto /
Kimsooja / Christiane Löhr / Marcellvs L. / Margherita Morgantin /
Ermanno Olmi / Roman Ondák / Hans Op De Beeck / Adele Prosdocimi / Remo
Salvadori / Alberto Tadiello / Pascale Marthine Tayou / Nico Vascellari /
Nari Ward / Franz West
www.hangarbicocca.it |